Dos reseñas/Due recensioni

IMG_1708

 

Castellano

Como llevo diciendo ya en algunos posts, este curso no he tenido prácticamente tiempo de nada, ni siquiera de leer y mucho menos de escribir reseñas. Hoy por fin recupero algo y publico un “dos en uno”: aprovecho un mismo post para hablar de dos libros de los que todavía no había hablado. Dado que son dos y las escribiré en dos lenguas, intentaré ser breve.

Por orden cronológico, acabé hace tiempo El hombre que confundió a su mujer con un sombrero de Oliver Sacks. Con sinceridad, lo empecé porque se lo vi a Caparezza en el vídeo de “Prisoner 709” (sí…a posteriori he visto que hablaba de él en entrevistas, pero no lo noté…). Lo he leído en italiano aunque lo encontráis en castellano y catalán (a parte del inglés original).
Oliver Sacks fue un neurólogo inglés que recuperó la escritura de los casos clínicos, esto es, narrar de manera más o menos amena determinadas enfermedades a través de casos específicos de pacientes, normalmente respetando la privacidad de estos. Por ejemplo, el primer caso que explica y que es además el que da título al libro es el referente a la enfermedad de la prosopagnosia, “palabro” proveniente del griego antiguo y que significa “incapacidad de reconocer los rostros” (y que acabo de ver que la RAE no incluye en el diccionario…perfetto!). El mismo Sacks sufrió este problema en algunos momentos de su vida.
Es un libro interesante, sobre todo si os interesa la medicina de alguna manera, aunque a veces es denso y ocasionalmente ofensivo, siendo como es del año 1985, esperable, no usaban los mismos eufemismos que actualmente.
Ha sido el primer libro de casos clínicos que he leído y creo que se quedará en la prueba, no acaba de ser el tipo de literatura que gusto de leer, aunque le reconozco el interés objetivo y la fluidez en el relato.

 

El segundo libro es Voces de Chernóbil. Crónica del futuro de Svetlana Alexiévich, Premio Nobel de Literatura del año 2015.
Aunque el accidente en la planta nuclear de Chernóbil es un tema que me ha interesado siempre (nací tres meses y poco después de aquello…por suerte lo suficientemente lejos), el desencadenante que ha causado que haya comprado y leído este libro ha sido la serie de HBO Chernobyl, de una calidad sorprendente, con esto no digo nada nuevo. La producción televisiva, aunque basada en varias fuentes, bebe sobre todo de este libro de la Nobel bielorrusa.
Alexiévich tiene un estilo particular, que seguramente le valió el Nobel (y unos cuantos premios más…), que se basa en dar voz (de ahí los títulos de sus libros) a los protagonistas de las historias. Ella no narra, no explica. Es periodista, pero no leeréis ninguna pregunta. La deduces, la intuyes, pero no la lees. Ante tus ojos aparecen explicadas las vivencias de mujeres de bomberos que lucharon contra el fuego las primeras horas después del desastre, mujeres de liquidadores, liquidadores todavía vivos (o lo estaban en el 1996, cuando el libro fue escrito), habitantes de las zonas prohibidas e incluso miembros del Partido Comunista Ruso, que con el pasar de los años empezaron a ver las cosas en perspectiva.
La autora da voz con este libro a un pueblo silenciado, el bileorruso. Chernóbil se encuentra en territorio ucraniano y siempre se ha pensado que el desastre afectó más a las tierras de Ucrania que a las de ningún otro país. Falso. Bielorrusia ha sufrido y sufrirá las consecuencias con especial violencia todavía muchos años. Siglos.
Es una lectura recomendable pero no fácil, no es ligera. No es una novela. Sabes que lo que lees, pasó. Sabes que las personas que explican sus vivencias en esas páginas sufrieron lo indecible, muchas veces sin culpa. Muchas han muerto en estos 23 años pasados desde la escritura del libro. Pero es un libro necesario. Chernóbil no es un fenómeno televisivo, no es una serie para consumir y tirar. Las consecuencias de aquel desastre afectaron al globo entero y lo harán todavía muchos años. No podemos olvidar.
Como en el caso del libro anterior, lo encontráis en castellano, catalán, italiano e inglés. Seguramente en cualquier otra lengua en que lo queráis leer.

Hasta aquí las reseñas. Estos son los dos libros que he leído últimamente. Supongo que pronto llegarán otras, ¡ahora tengo más tiempo!

 


 

Italiano

Come ho già detto in altri posts, quest’anno scolastico non ho avuto praticamente il tempo di fare niente, nemmeno di leggere e ancor meno di scrivere delle recensioni. Oggi, finalmente, ricupero un po’ e posterò un “due per uno”, cioè, scriverò nello stesso post due recensioni degli ultimi libri che ho letto. Visto che sono due e le scriverò in due lingue, cercherò di essere breve.
Cronologicamente, ho finito tempo fa L’uomo che scambiò sua moglie per un cappello di Oliver Sacks. Con sincerità, l’ho iniziato perché gliel’ho visto a Caparezza nel video di “Prisoner 709” (sì…a posteriori ho notato che ne parlava anche nelle interviste, ma non l’ho notato per quelle…). L’ho letto in italiano anche se lo trovate in spagnolo e catalano (oltre che nell’inglese originale).
Oliver Sacks è stato un neurologo inglese che ricuperò la scrittura dei casi clinici, cioè, narrare in un modo più o meno leggero malattie specifiche attraverso i casi particolari di determinati pazienti, solitamente rispettando la loro privacità. Per esempio, il primo caso che racconta e che è addirittura quello che dà il titolo al libro è quello di un uomo che soffre prosopagnosia, “parolaccia” che proviene dal greco antico e significa “incapacità di riconoscere i volti” (osservo con piacere che la Treccani la comprende nelle sue definizioni, non come la RAE spagnola!). Lo stesso Sacks l’ha subita in alcuni momenti della sua vita.
È un libro interessante, soprattutto se si è interessati alla medicina, anche se è a volte denso e puntualmente offensivo, essendo com’è del 1985, è forse aspettabile, visto che non si usavano gli stessi eufemismi di oggi.
È stato il primo libro di casi clinici che ho letto e penso che rimarrà l’unico, purtroppo non è il tipo di letteratura che mi piace leggere, anche se riconosco che è obiettivamente interessante ed è anche una lettura piacevole.

Il secondo libro è Preghiera per Chernobyl. Cronica del futuro di Svetlana Aleksievič, Premio Nobel di Letteratura nel 2015.
Anche se l’incidente nella centrale nucleare di Chernobyl è qualcosa che mi ha sempre interessato (sono nata tre mesi e poco dopo quello, per fortuna lontano abbastanza), il motivo che mi ha portata a comprare e leggere questo libro è stato la serie di HBO Chernobyl, di una qualità sorprendente, e con questo non dico niente di nuovo. La produzione televisiva, anche se inspirata in diverse fonti, beve soprattutto da questo libro della Nobel bielorrussa.
Aleksievič usa uno stile particolare, che sicuramente è il motivo per cui ha vinto il Nobel (e tanti altri premi…): lei dà voce (ecco il motivo dei titoli dei suoi libri) ai protagonisti delle storie. Lei non narra, non racconta. È giornalista, ma non leggerete nessuna domanda. La deduci, la instuisci, ma non la leggi. Davanti ai tuoi occhi appaiono raccontate le storie delle mogli dei vigili del fuoco che lottarono contro l’incendio nelle prime ore dopo il disastro, mogli dei liquidatori, liquidatori ancora vivi (o che erano vivi almeno nel 1996, quando è stato scritto il libro), abitanti delle zone proibite e anche dei membri del Partito Comunista Russo, che con gli anni iniziarono a vedere le situazioni con una nuova perspettiva.
L’autrice dà voce con questo libro a un popolo silenziato, il bielorusso. Chernobyl si trova in territorio dell’Ucraina e si è sempre pensato che il disastro colpì soprattutto i territori di questo Paese. Falso. La Bielorrussia ha subito e subirà le conseguenze con speciale violenza ancora per molti anni. Secoli.
È una lettura consigliabile ma non facile, non leggera. Non è un romanzo. Sai che quello che leggi è davvero successo. Sai che le persone che raccontano le loro esperienze in queste pagine subirono l’insopportabile, senza colpa. Molte sono morte in questi 23 anni trascorsi da quando il libro è stato scritto. Ma è un libro necessario. Chernobyl non è un fenomeno televisivo, non è una serie TV da consumare e buttare via. Le conseguenze di quel disastro colpirono l’intero mondo e lo colpiranno ancora per molti anni. Non possiamo dimenticare.
Così come col libro precedente, lo trovate in spagnolo, catalano, italiano e inglese. Sicuramente in qualsiasi lingua in cui lo vogliate leggere.

Fino qua le recensioni. Questi sono i due libri che ho letto negli ultimi tempi. Spero che presto ne arriveranno altre, ¡ora ho più tempo!

 

PS: Sì, sono dell’86!

m.

Deja una respuesta

Introduce tus datos o haz clic en un icono para iniciar sesión:

Logo de WordPress.com

Estás comentando usando tu cuenta de WordPress.com. Salir /  Cambiar )

Foto de Facebook

Estás comentando usando tu cuenta de Facebook. Salir /  Cambiar )

Conectando a %s

Este sitio usa Akismet para reducir el spam. Aprende cómo se procesan los datos de tus comentarios.